Come far fronte all'obbligo di registrazione dell'orario di lavoro per tutte le imprese europee: il ruolo del consulente del lavoro
Secondo quanto stabilito dalla normativa europea vigente, in base a una recente sentenza della Corte di Giustizia dell'UE, in ogni Stato dell’Unione Europea devono essere previsti adeguati strumenti posti a tutela della regolarità dei rapporti di lavoro, con specifico riferimento all'obbligo di registrazione dell'orario di lavoro del singolo dipendente. Si tratta quindi di verificare il rispetto delle prestabilite scadenze dei turni su base giornaliera, settimanale e mensile e non certo di predisporre moderne forme di controllo automatizzato e a distanza del lavoratore. In tal modo, eventuali strappi alla regola in materia di ferie e ore di straordinari non retribuite potranno essere contrastati sul nascere, con immediate contromisure a disposizione della parte debole del contratto, tenuta al riparo da vessazioni e abusi difficilmente dimostrabili davanti in sede legale.
Obbligo registrazione straordinari: cosa prevede la normativa europea
La legislazione deve contemplare un’obbligatoria trasmissione alle rappresentanze sindacali degli effettivi orari di inizio e fine del turno lavorativo a ogni livello, rendendo così semplice e automatico il conteggio di ore e giorni di riposo retribuiti “ex lege” e al contrario scongiurando vari tipi di violazione degli obblighi contrattuali. La pronuncia dell’autorità giudiziaria europea, nata per dirimere una controversia tra sindacati e azienda (un istituto bancario) sorta in Spagna, ha preso spunto dalle disposizioni di un’importante direttiva comunitaria in materia di orario di lavoro nonché dalla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea. C’è da precisare che, ai sensi delle normative che sanciscono la tutela della privacy dei lavoratori e della legge nazionale n. 300 del 1970, è vietato stabilire qualsiasi forma di controllo indiretto dell’attività del dipendente: ecco perché qualsiasi sistema invasivo di segnalazione delle presenze e attività lavorative sarebbe da considerare a tutti gli effetti illecito.
Obbligo registrazione dell'orario di lavoro per tutte le imprese europee
Il cartellino obbligatorio, pertanto, impegna le imprese sia private che pubbliche a rendere efficienti e garantite fino in fondo (non solo sulla carta) le clausole contrattuali inerenti a ferie, permessi sindacali e straordinari. A tal fine, oggi si rivela fondamentale il ruolo del consulente del lavoro, figura in possesso di specifica formazione in materia di analisi e gestione del personale e perciò in grado di fornire i relativi servizi, a partire in questo caso dai report statistici che tengano conto di dimensioni e caratteristiche peculiari dell’azienda di cui il professionista sarà in concreto chiamato a occuparsi.
Un consulente del lavoro per gestire l'obbligo registrazione straordinari
Con il supporto operativo di un professionista qualificato, sarà possibile avere una precisa interpretazione delle norme previdenziali, sindacali e assistenziali, acquisire informazioni e aggiornarsi su adempimenti, criteri e modalità di retribuzione ma anche prevenire, per tempo, i rischi rappresentati da contenziosi di vario genere come quelli che riguardano la tenuta di prospetti paga e libri contabili. La competenza richiesta a un consulente del lavoro comprende la specializzazione nell'utilizzo di software per l’amministrazione del personale, come i software di rilevazione e gestione delle presenze Zucchetti: preziosi strumenti a garanzia degli interessi di piccole e medie imprese.