Il codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza nasce col preciso scopo di attuare un pieno e definitivo superamento della vetusta legge fallimentare. Esso include, tra l'altro, le norme sul sovraindebitamento del privato previste dalla L. 3/2012, con sensibili miglioramenti a favore dei soggetti destinatari e cioè privati, titolari d'azienda, gruppi di imprese e commercianti. La prima esigenza del legislatore consisteva nell'abbandonare la cultura punitiva nei confronti delle aziende in dissesto, fino a ieri costrette a chiudere senza appello di fronte a situazioni debitorie irrisolte e oggi invece incoraggiate a tenere in piedi l'attività con una seconda chance garantita “ex lege”. Un cambiamento culturale prima ancora che legislativo, frutto di una considerazione diversa di ruolo e diritti del debitore in passato posto su un piano di totale subalternità rispetto al potere statale.
Stato di crisi aziendale: un cambio di paradigma a favore delle impreseGrazie alle norme inserite nel D.L. n.14 del 12 gennaio 2019 (sostitutivo del R.D. 267/1942), il concetto stesso di “fallimento” è stato messo da parte a favore di un nuovo sistema basato in primo luogo sull'azione preventiva di monitoraggio sui segnali preliminari allo stato di crisi aziendale, affidata agli organismi pubblici. Oltre a fornire all'imprenditore la possibilità di risanare i conti prevenendo azioni sanzionatorie, lo Stato consente di evitare il dissesto non infierendo con misure repressive tese a colpire colui che una volta veniva significativamente etichettato come “fallito” e sottoposto a pesanti conseguenze legali, oltre che di fatto messo ai margini della società come un vero e proprio frodatore.
Tra le principali forme di sostegno alle ragioni dell'impresa, va considerata la semplificazione del procedimento di risoluzione della crisi aziendale con riduzione dei tempi e riunificazione dei vari riti. Coordinando procedura concorsuale e societaria, con un doveroso richiamo alle raccomandazioni dell'UE in tal senso, si è trovato un migliore punto di equilibrio nella disciplina a tutto vantaggio sia del sistema giusconcorsuale, reso più efficiente ed equo, che dei cittadini, messi in condizione di uscire da gravi situazioni debitorie senza andare incontro a irreversibili sanzioni esageratamente afflittive.
Nuovo codice sulla crisi d'impresa: la mano tesa dello Stato ai cittadiniFondamentali in questa chiave si rivelano le procedure di allerta e gli strumenti avanzati per la composizione assistita delle crisi aziendali, tutti previsti in forma rafforzata dalla legge approvata nel gennaio del 2019. Riconoscere i primi segnali di crisi permette di effettuare interventi correttivi e scongiurare che diventi irreversibile: questo però è possibile solo adottando sistemi di allerta che segnalano l'inizio del deterioramento aziendale. A questo proposito Zucchetti rende disponibili strumenti di allerta interna che rispondono all'obbligo di legge e consentono agli studi professionali di tutelare il proprio cliente. Opportunità, quindi, da cogliere al volo per risanare l'azienda con l'ausilio di validi consulenti e sistemi gestionali avanzati, armi in più a disposizione di un'impresa con progetti di risanamento. Perché aspettare che il tempo faccia il suo corso se il problema si può risolvere subito?